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Rottura del tendine rotuleo

La rottura del tendine rotuleo si presenta più spesso in soggetti giovani e sportivi con tendinosi degenerative e in soggetti anziani che affrontano sforzi improvvisi senza avere una adeguata preparazione.
Le rotture dei tendini possono essere parziali o totali.
Al momento dell’infortunio si avverte uno schiocco al ginocchio con la sensazione di qualcosa che “va fuori posto”. Nella maggior parte dei casi al dolore si associano anche gonfiore e difficoltà ad estendere il ginocchio.
L’ecografia è solitamente sufficiente per una conferma diagnostica; la risonanza magnetica (RMN) può dare indicazioni più dettagliate in caso di lesione parziale.
In caso di lesione parziale del tendine rotuleo e quadricipitale il trattamento può essere conservativo, prima con immobilizzazione e deambulazione con stampelle per quattro settimane, poi con progressivi esercizi di rinforzo muscolare. Per ottenere risultati si devono attendere almeno quattro mesi perché il processo di guarigione, cicatrizzazione e riorganizzazione del tessuto tendineo è lungo.
In caso di lesione totale dei tendini rotuleo e quadricipitale il percorso più indicato è quello dell’intervento chirurgico.
La tenorrafia quadricipitale è l’intervento chirurgico che si rende necessario in seguito ad un evento acuto quale la rottura traumatica o degenerativa, parziale o completa, del tendine quadricipitale o del tendine rotuleo.
La tecnica della tenorrafia quadricipitale consiste nella sutura con fili non riassorbibili del tendine lesionato associato a rinforzo con tessuto biologico autologo (il prelievo è solitamente effettuato o dalla porzione distale della bandeletta ileo-tibiale o dal tendine quadricipitale), spesso associato ad un cerchiaggio rotuleo necessario per proteggere le suture.
La chirurgia è complessa e se non è ben eseguita può portare ad avere una rotula alta con conseguente deficit della flessione.
Dal punto di vista della riabilitazione post intervento bisogna considerare che i primi 2 mesi post-operatori sono il periodo critico e che bisogna essere molto cauti e progressivi nel recupero della flessione e nel rinforzo del quadricipite.