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Lesione del legamento crociato posteriore

La lesione del legamento crociato posteriore (LCP) è molto più rara di quella del legamento crociato anteriore (LCA).
La causa è spesso di tipo traumatico (impatto del ginocchio contro il cruscotto dell’auto durante un incidente stradale oppure in molti sport di contatto).
La lesione del legamento crociato posteriore può essere di I°, II° o III° grado, a seconda dell’entità del danno.
La sintomatologia immediata della rottura del legamento crociato posteriore (LCP) è piuttosto subdola. Il paziente avverte una sensazione di instabilità e di dolore posteriore, che persistono anche dopo la fase acuta.
Il trattamento conservativo della lesione del legamento crociato posteriore (LCP) rappresenta la prima soluzione. Inizialmente il percorso riabilitativo è simile a quello delle più comuni distorsioni del ginocchio ed in seguito vanno messe in atto strategie specifiche per la lesione del legamento crociato posteriore.
Il trattamento chirurgico è riservato solo in caso d’ instabilità anche dopo il trattamento conservativo.
Nella riabilitazione post-intervento occorre procedere con cautela nel recupero della flessione attiva, evitare contrazioni isolate dei flessori per i primi tre mesi e aspettare almeno un mese prima di concedere la deambulazione libera.
È invece importante da subito potenziare il quadricipite, prima con elettrostimolazioni poi con esercizi attivi.

Riabilitazione per rottura del legamento crociato posteriore (LCP)
All’inizio il trattamento riabilitativo è simile a quello delle più comuni distorsioni di ginocchio con l’obbiettivo di ridurre il gonfiore e recupere l’articolarità, prestando attenzione ad evitare movimenti di estensione massimale del ginocchio.
Una volta raggiunto l’obiettivo si può passare alla fase del recupero muscolare, in primo luogo dei muscoli che limitano l’iperestensione, quali flessori di ginocchio sia in modalità concentrica che eccentrica e tricipite surale, in particolar modo i gemelli; contestualmente verranno rinforzati il quadricipite, soprattutto con esercizi eccentrici, ai quali verranno abbinati esercizi propriocettivi e coordinativi.
Il lavoro in acqua consente un recupero precoce in termini di articolarità e schema del passo.