La rottura dei legamenti collaterali (LCM, LCL) si verifica solitamente quando la gamba viene sollecitata verso l’interno (in valgo) o verso l’esterno (in varo).
È particolarmente frequente perché questi movimenti anomali si verificano in molte attività sportive.
La rottura dei legamenti collaterali può essere di 1°,2° e 3°grado: più intenso è stato il meccanismo traumatico più grave sarà la lesione.
L’esame obiettivo può essere sufficiente per stabilire una diagnosi corretta anche se talvolta è indicata l’esecuzione di un’ecografia per valutare il decorso del legamento o di una RMN per valutare le eventuali lesioni associate.
La scelta del trattamento conservativo piuttosto che quello chirurgico dipenderà dal grado della lesione di legamenti crociati collaterali (LCM, LCL).
Nella fase iniziale è comunque fondamentale l’utilizzo di una ginocchiera e di stampelle in quanto i legamenti collaterali, contrariamente ai legamenti crociati, vanno incontro spontaneamente ad un processo di cicatrizzazione, favorito in un primo periodo dall’immobilizzazione. La rigidità del ginocchio va comunque prevenuta rimuovendo il tutore appena possibile ed iniziando precocemente il lavoro in piscina con l’acqua alta. Nel programma riabilitativo verranno inoltre inseriti esercizi specifici per evitare stress al legamento danneggiato e favorire l’orientamento corretto della cicatrizzazione ed il recupero completo della funzione del ginocchio.
In rari casi il medico consiglierà un intervento chirurgico per riparare il legamento collaterale danneggiati.
L’intervento consiste fondamentalmente nella sutura del legamento interessato con fili non riassorbibili e tensionamento con cambra.
Nell’immediato periodo post-operatorio il ginocchio viene tenuto immobilizzato in una ginocchiera bloccata a 20° di flessione per 3 settimane e proscrizione del carico per 3 settimane.
Il trattamento riabilitativo sarà svolto inizialmente solo in palestra. Una volta rimosso il tutore si inizierà un carico parziale e progressivo e verrà collaudata l’attività in piscina.
A circa 4 mesi dall’intervento avviene la dimissione e la ripresa dell’attività sportiva.
Infine ti potrà essere consigliata la rimozione della cambra.
Durante la riabilitazione il dolore permane a lungo per cui è molto importante informare il paziente ed effettuare una lunga e progressiva ripresa del gesto sportivo nella fase della riabilitazione sul campo per gli atleti agonisti.
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