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Disturbi del comportamento

Nella categoria dei disturbi del comportamento confluisce una svariata gamma di condotte socialmente disfunzionali, quali aggressività, impulsività, oppositività e iperattività, che possono caratterizzare il comportamento dei bambini in età prescolare e scolare.
Tali problematicità comportamentali talvolta riguardano episodi isolati o delicate fasi evolutive temporanee; tuttavia, in alcuni casi, possono rappresentare il preludio a disturbi psicopatologici successivi.
Un bambino con disturbi del comportamento alla scuola dell’infanzia spesso viene definito iperattivo: fatica a rispettare le regole, a stare fermo, infastidisce, cambia continuamente attività e pare refrattario a qualunque rimprovero. Alla scuola primaria può diventare oppositivo, provocatorio o aggressivo verso i pari.
Quando le infrazioni alle regole sociali diventano frequenti è importante indagare gli aspetti psicologici e relazionali del bambino per prevenire l’insorgenza di problematiche maggiori. Si potrebbe trattare di un Disturbo di Attenzione/Iperattività (ADHD), di un Disturbo Oppositivo/Provocatorio (DOP) o di un Disturbo della Condotta (DC).
Le origini dei disturbi del comportamento possono essere di diversa natura. Per elaborare strategie di intervento efficaci, è necessaria un’attenta osservazione di questi comportamenti, così da comprenderne a fondo le cause e individuare le risorse più adatte da mettere in campo.

DISTURBO OPPOSITIVO-PROVOCATORIO
Il Disturbo Oppositivo Provocatorio ( DOP ) è un disturbo neuropsichiatrico caratterizzato da disturbo nel controllo delle emozioni e del comportamento. Il bambino non riesce a controllare le emozioni e i comportamenti. Si verifica solitamente intorno ai 6 anni di vita e può continuare fino all’adolescenza.
Si ha presenza di rabbia, irritabilità e di comportamenti vendicativi oppure oppositivi che durano per un periodo di almeno sei mesi. Spesso lo si diagnostica ai 6 anni di età. Tuttavia non sono rari i casi in cui comportamenti aggressivi, oppositivi e rabbiosi tipici del disturbo si manifestano prima di questa età. Non esiste una causa unica che spieghi il Disturbo Oppositivo Provocatorio , ma la letteratura scientifica attuale ci consente di parlare di fattori di rischio e di protezione che influenzano il presentarsi dei sintomi e loro sviluppo.
In particolare, fattori di rischio genetici (es. la familiarità per il disturbo) e ambientali (es. il bambino è inserito in un ambiente sociale, culturale e familiare che non si prende cura del bambino o che lo abusa, sia a livello fisico che psicologico) possono avere un ruolo importante nell’innescare tale Disturbo.
Altri fattori di rischio sono:
• Situazioni di instabilità familiare;
• Educazione particolarmente severa oppure troppo permissiva;
• Storia familiare di disturbo del comportamento;
• Altre patologie psichiatriche nei genitori.
Sono considerati, invece, fattori di protezione una buona qualità delle relazioni affettive con le figure che si occupano del bambino e un’educazione familiare costante e che trasmette fiducia.
I bambini e i ragazzi che presentano il Disturbo oppositivo provocatorio manifestano spesso:
• Rabbia o irritabilità;
• Comportamenti che mettono in discussione ciò che gli viene detto e provocano con atteggiamenti di sfida, in particolare verso persone che rappresentano l’autorità (genitori, insegnanti);
• Volontà di non rispettare le regole;
• Atteggiamento di rabbia verso qualcuno e vendicativo;
• Comportamenti di accusa degli altri per i propri comportamenti scorretti e volontà di irritare gli altri.

DISTURBO DELLA CONDOTTA
La caratteristica clinica principale del Disturbo della Condotta è la sistematica e persistente violazione dei diritti dell’altro e delle norme sociali, con conseguenze molto gravi sul piano del funzionamento scolastico e sociale.
La fenomenologia del disturbo si caratterizza principalmente per la presenza di aggressività a diversi livelli. I bambini e gli adolescenti con disturbo della condotta possono mostrare un comportamento prepotente, minaccioso o intimidatorio.
I comportamenti sintomatici più importanti assumono la forma di vere e proprie aggressioni perpetrate a danno di persone o animali.
• spesso fa il prepotente, minaccia o intimorisce gli altri;
• dà inizio ad episodi di bullismo;
• spesso dà inizio a colluttazioni fisiche;
• ha usato un’arma che può causare seri danni fisici ad altri (per es., un bastone, una barra, una bottiglia rotta, un coltello, una pistola);
• è stato fisicamente crudele con le persone;
• è stato fisicamente crudele con gli animali;
• ha rubato affrontando la vittima (per es.: aggressione, scippo, estorsione, rapina a mano armata);
• ha forzato qualcuno in attività sessuali.
• spesso mente per ottenere vantaggi o favori o per evitare obblighi (cioè, raggira gli altri).